Grecia: Naxos, Santorini, Koufonisia e Iraklia
Sono stata in Grecia per due anni di fila. In molti quando dicevo che appunto per l’estate avevo deciso di ritornare di nuovo in Grecia e per una parte della vacanza di nuovo nella stessa isola, mi guardavano con faccia stranita: “ma come, con tutti gli stati nel mondo, con tutti i posti ancora inesplorati, per due anni di fila nello stesso stato, addirittura nella stessa isola?”
Sì, perché, non avete mai mangiato per due volte la stessa pizza perché è una gioia talmente tanto aspettata e desiderata che il bisogno di novità è ampiamente sopperito dal bisogno di certezze?
Così se il primo anno abbiamo fatto Santorini e Naxos, il secondo anno abbiamo di nuovo fissato Naxos come base principale della vacanza, alla quale abbiamo aggiunto anche Mykonos – solo di passaggio – Koufonisia e Iraklia.
Santorini merita di essere vista almeno una volta nella vita sicuramente, ma mi sento di consigliarla solo per Oía, non di certo per il mare o le spiagge o tutto il resto dell’isola. Noi nello specifico ci siamo stati tre giorni e ci sono ampiamente bastati. Non penso che ci ritornerò. Cosa che non posso dire per le altre isole viste ad oggi.
La combo di trasporti è sempre stata aereo+battello: consiglio di andare a Mykonos, voli più rapidi e sono molto più organizzati soprattutto. Santorini è un piccolo gioiellino, di caos.
Per quanto riguarda il battello, io ho sempre scelto di prenotare prima per una questione di problema mio con l’ansia, ma è possibile anche acquistare direttamente al porto il primo biglietto disponibile (non so se ci saranno variazioni di prezzo sostanziali, ma immagino di sì), evitando così il disagio di rendersi conto di aver preso il biglietto con il fuso orario italiano e non greco…
Naxos è un’isola immensa, girarla tutta è impossibile, ma coniuga molto bene il fascino delle isole piccine con tutte le comodità e le attrezzatura delle isole maggiori.
Abbiamo preso casa ad Angios Prokopios, una delle spiaggia più belle dell’isola, in una posizione oltretutto molto strategica perché sempre lì nei pressi della spiaggia è pieno di ristoranti, supermercati, bar per la colazione e aree della spiaggia attrezzate con ombrelloni e lettini. Il centro dista – sempre da Angios Prokopios – una cosa come 15 minuti in quad (indispensabile da affittare) e in meno di 10 minuti si raggiunge Plaka, una zona di spiaggia infinita un’acqua che beh… non servono parole.
Il centro di Naxos è meraviglioso, non ha niente da invidiare a quello famosissimo di Santorini. Sì, ok, viene meno il mare mozzafiato visto dall’alto, ma l’atmosfera è la stessa.
Se i mezzi ve lo consentono, vi consiglio di spingervi anche oltre a Plaka per la spiaggia, perché quelle spiagge si trova Orkos, che vi catapulterà direttamente dentro il set di Dolce e Gabbana Light Blue.
La vera sorpresa dell’estate scorsa comunque sono stati i due isolotti: Iraklia e Koufonisia.
Partendo dal porto minore di Naxos, Angia Anna, si può prendere un battello che nel giro della giornata vi farà vedere questi due gioielli.
Iraklia è davvero il set di Mamma Mia. Cioè non so se è proprio quella l’isola, ma l’atmosfera è quella: è la Grecia meno turistica, più selvaggia, silenziosa, quasi abbandonata da Dio ma in realtà la sua presenza la senti fortissima perché è tutto un’opera della natura e te ne rendi conto appena messo piede giù dalla barca.
Koufonisia è invece l’inaspettato: c’è il mare come alle Maldive – non sono mai stata alle Maldive, ma sono sicura che è così -, il tempo sembra fermarsi, le persone sono sorridenti, è tutto fermo nel tempo e nella natura. È uno di quei posti che già mentre stai vivendo sai che ti mancherà, non appena lasciato.
Il costo del battello è di circa 50€ a persona e i biglietti si possono acquistare direttamente al porto; una cosa che sicuramente avrei fatto, col senno di poi, è una notte a Koufonisia, l’isola è piena di B&b e sicuramente avrei evitato la settimana di ferragosto per vederla. La cosa positiva, però, è che se nemmeno gli isterici in vacanza a ferragosto sono riusciti a rovinare l’atmosfera, vuol dire che il posto è davvero da considerarsi un paradiso terrestre.
La Grecia è un po’ la nostra terronia, per quanto riguarda il cibo: le porzioni sono abbondati, non leggerissime nei condimenti e nella digestione, ma ricche d’amore.
Una delle cose che a me aveva lasciata abbastanza stupita durante i primi pranzi in Grecia è il fatto che i camerieri ti portano immediatamente lo scontrino, appena concluso l’ordine. Ho poi scoperto che, non so se per usanza, legge o che, il cliente è autorizzato ad andarsene senza pagare finché non riceve lo scontrino.
Da mangiare assolutamente la Moussaka – ma poi dovete aspettare l’anno successivo per fare il bagno -, la pita con qualsiasi cosa, ma anche solo la pita con la Tzatziki, la cheese pie (feta avvolta in pasta sfoglia, con sesamo e miele), lo yogurt greco – no, non è come in Italia – per colazione con la frutta fresca e il miele.
Insomma, sia che vogliate una vacanza ricca di movida – Mykonos in questo caso è sicuramente la vostra isola – sia che invece vogliate una vacanza all’insegna del mare con sfumature di blu ancora sconosciute e relax in un contesto talvolta quasi abbandonato, la Grecia è il posto. Tra le altre cose, è anche il mio posto del cuore.